Si chiude un anno di eventi meteorologici estremi

Serie le ripercussioni negative sul comparto agricolo
Nel 2024 la morsa nella quale si trova l’agricoltura da diversi anni non si è allentata: ancora aperte le ferite degli eventi climatici estremi del 2023 (alluvioni e frane per ben due volte a maggio, tornado a luglio e terremoto a settembre), e a questi si sono aggiunti quelli di settembre e ottobre del 2024.
L’annata agraria 2024 (novembre 2023/ottobre 2024), così come quella del 2023, si è dunque conclusa con un certo numero di eventi meteorologici estremi, all’origine di serie ripercussioni negative sul comparto agricolo.
Gli episodi di tempo particolarmente anomalo o severo possono essere così riassunti in ordine di gravità:
- Una nuova alluvione nel settembre 2024, anche se non paragonabile a quella del 2023
- Le piogge estreme dell’ottobre 2024
- I violenti temporali del maggio-giugno 2024
- L’intensa onda di calore di agosto 2024
L’annata agraria 2024 ha evidenziato un andamento termico che indica temperature medie molto superiori alla norma climatologica trentennale di riferimento (periodo 1981-2010), durante tutto il periodo, e nel corso dell’annata non si sono verificati mesi freddi rispetto alla nostra climatologia.
L’anomalia positiva di temperatura media è stata estremamente elevata, superiore di ben +2,6°C rispetto alla norma climatologica (1981-2010) e supera di mezzo grado il record stabilito dall’annata agraria 2023, ora al secondo posto. La temperatura media è stata di ben 16,2°C: risulta la più calda mai registrata dal 1925, superando i 15,7°C del 2023, che anche in questo caso scende al secondo posto.
Pertanto, le prime tre annate più calde dal 1900 sono le ultime: 2024-2023-2022.
Il trend, estremamente preoccupante e in atto già da tempo, coincide con quello globale. Inoltre, dall’era preindustriale, la temperatura media del Pianeta è aumentata di 1,2°C, mentre in Italia di ben +1,8°C, a conferma del fatto che l’area mediterranea è molto più sensibile e vulnerabile (hot spot) rispetto ad altre zone del globo.
Le precipitazioni sono risultate superiori alla norma (novembre 2023/ottobre 2024), ma ancora una volta caratterizzate da una cattiva distribuzione temporale, dal momento che si è registrato un periodo estremamente piovoso tra agosto e soprattutto settembre e ottobre 2024 , preceduto da una fase assai secca tra marzo e luglio 2024, quando le piogge sono risultate molto scarse e per lunghi periodi assenti.
Tra giugno e soprattutto luglio 2024, le ridotte precipitazioni registrate, associate ad alte temperature, hanno temporaneamente riportato condizioni di siccità di breve periodo (agricola) con un abbassamento del contenuto di umidità e acqua disponibile dello strato superficiale dei terreni.
Le abbondanti piogge di settembre e ottobre, invece, sono state all’origine di una rapida saturazione dei suoli ostacolando le lavorazioni autunnali.
Pur precisando che l’autunno è statisticamente la stagione più piovosa dell’anno, indubbiamente le piogge arrivate tra settembre o ottobre sono risultate eccessive.
L’annata 2024 è stata contrassegnata da un’attività temporalesca nella norma o leggermente superiore, specie nella stagione autunnale.
Si sono verificati eventi di grandine mediamente meno severi rispetto al 2023, anche se più numerosi e non senza qualche episodio di rilievo.
(Sintesi dall’Annata Agraria 2024 di Cia Romagna)