Al via al percorso congressuale con le assemblee zonali
Inizia con le assemblee territoriali, che si terranno il 26, 27, 28 gennaio in tutto il circondario e il 31 in modalità on line per chi non è riuscito a partecipare in presenza, il percorso che porterà al rinnovo delle cariche di Cia-Agricoltori Italiani Imola e, a seguire, di quelle regionali e nazionali. L’assemblea di Imola si terrà mercoledì 16 marzo e vedrà in primo luogo l’elezione del nuovo presidente che prenderà il posto di Giordano Zambrini che ha ultimato il suo mandato.
Proprio il presidente uscente spiega cosa significa per l’associazione il processo congressuale che inizia con gli incontri territoriali, un modo per fare il punto con gli associati sulle problematiche del settore, le prospettive di sviluppo e i molti cambiamenti che stanno avvenendo nella struttura stessa del mondo agricolo.
“Con questo congresso – spiega Zambrini – termina il mio mandato di presidente e di rappresentante delle aziende associate a Cia Imola. Per me è stato un percorso importante e spesso complesso, perché ho assistito all’inasprirsi di problemi del settore, che ora sono diventati emergenziali. Penso ai cambiamenti climatici che negli ultimi due anni hanno sostanzialmente cancellato la produzione frutticola del territorio, alla difficoltà sempre più forte di farsi riconoscere un prezzo all’origine remunerativo, al costante aumento dei costi di produzione, letteralmente esplosi a causa dei rincari dei combustibili, dell’energia e di tutti i prodotti derivati. Una serie di “gap” così gravi che stanno bloccando il processo di rinnovamento dell’agricoltura e un ricambio generazionale che sarebbe essenziale, ma che è quasi una chimera. Cia Imola ha cercato, in questi anni, di sollecitare interventi per mitigare queste problematiche, bussando alla porta della politica, di esperti di economia, ma anche del mondo cooperativo. Le nostre aziende non si sono arrese e noi, che crediamo nel forte valore della rappresentanza, stiamo lottando e lotteremo ancora con loro, indipendentemente da chi sarà eletto il prossimo 16 marzo. Questo vuol dire anche analizzare i cambiamenti che stanno avvenendo per trovare soluzioni adeguate.”
“Penso – continua il presidente di Cia Imola – che assisteremo a brevissimo allo stabilizzarsi di due modelli di agricoltura: la prima fatta di piccole aziende custodi del territorio, che salvaguardano l’ambiente, le tipicità territoriali e sono fortemente specializzate; la seconda fatta di grandi aziende più strutturate con esigenze molto diverse. Per affrontare questa realtà stiamo modulando due livelli di servizi, potenziando ad esempio l’attività di consulenza per i bandi del PSR e per l’innovazione. Tutti devono trovare le risposte giuste sia a livello politico-sindacale che di assistenza e sono certo che il team di giovani che già sta lavorando nell’ambito dei servizi e il nuovo presidente – che penso sarà altrettanto giovane – saprà cogliere questa sfida. Avranno anche il compito di continuare le azioni di coordinamento con le altre associazioni cercando, ove possibile, un terreno comune e soprattutto dovranno incontrare le istituzioni politiche che devono rendersi conto dell’importanza strategica del settore agricolo per il nostro territorio e ascoltare ancora di più la voce degli agricoltori che hanno i bilanci in rosso e stanno pensando, se non l’hanno già fatto, di chiudere la partita Iva. Noi saremo lì, a sollecitare interventi a tutti i livelli, accanto agli imprenditori che ogni giorno si impegnano per portare sulle tavole prodotti agricoli di qualità e hanno il diritto di veder riconosciuto il loro lavoro”.