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“Calamità, la Regione è pronta ad attivare la procedura”

“La Regione ci ha assicurato di essere disponibile ad attivare il percorso per arrivare allo stato di calamità: gli agricoltori ora denuncino i danni che hanno subito per arrivare insieme all’obiettivo”. È la sollecitazione di Antenore Cervi, vicepresidente regionale di Cia, dopo aver partecipato a un incontro nei palazzi di via Aldo Moro a Bologna durante il quale si è parlato anche dell’ondata di maltempo che ha flagellato il territorio reggiano nello scorso weekend.“I presupposti per arrivare a ottenere i fondamentali aiuti ci sono ma ora tutti devono fare la loro parte – sottolinea -. I nostri uffici sono a disposizione per supportare gli imprenditori agricoli nella compilazione dei documenti necessari e nella raccolta di tutto il materiale video e fotografico che testimonia il disastro. Perché di un vero e proprio disastro si tratta. Ma lamentarsi e basta non porta a nulla: occorre muoversi concretamente per vedersi riconoscere quei sostegni economici fondamentali per la sopravvivenza stessa di molte aziende agricole”.In questi giorni Cervi si è confrontato con i tecnici Cia sul territorio e ha parlato con numerosi associati per avere il quadro esatto della situazione che definisce “molto pesante. La neve ha falcidiato i foraggi per la produzione del Parmigiano Reggiano, flagellato frumento e orzo, messo a rischio la produzione dei vitigni, decimato le piante da frutto. Il manto nevoso era così pesante che addirittura i mezzi slittavano nel tentativo di spostarlo dalle vie. Nessun agricoltore ricorda un evento così dannoso a maggio”.E per questi giorni è stata diramata una nuova allerta della Protezione Civile con forti temporali e raffiche di vento che potranno raggiungere i 90 chilometri all’ora. “Questa è la trentaseiesima allerta dell’agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile – rimarca il presidente Cia Reggio -: un segno evidente di come i cambiamenti climatici siano una realtà concreta che causa situazioni estreme con una frequenza molto preoccupante. Basti pensare che nell’arco di poche settimane si è passati da mesi di clima insolitamente caldo e siccità al freddo e abbondanti precipitazioni. L’agricoltura è il settore che in primis risente maggiormente del meteo impazzito. Nelle prossime settimane terremo un convegno Cia in cui gli esperti presenteranno i loro studi e delineeranno quale sarà il futuro del nostro territorio”.

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